Collodio mon amour


Collodio Mon Amour – AKA chi fa la Wet (plate) fa per 3 (lastra al collodio, ambrotipo, ferrotipo)

Nel 1851, grazie a  Frederick  Scott Archer, nascono i primi negativi fotografici su supporto in vetro, le Lastre al Collodio.

L’idea di legare i sali d’argento e la trasparenza del vetro è un enorme progresso per la fotografia, fino ad allora imprigionata nelle fibre della carta del calotipi  che ne limitavano la riproduzione dei dettagli. Il processo al collodio , molto ben descritto in questo video del Getty,  ha un enorme impatto sulla diffusione del mezzo fotografico, come potete apprendere in questo  video della GEH .

Nella nostra storia le lastre al collodio con cui abbiamo avuto a che fare sono state tra i materiali più affascinanti (chiudete le orecchie ai miei adorati dagherrotipi che sennò si ingelosiscono, sono così permalosi)  e problematici. Sia le lastre Peyrot  dell’ Archivio della Tavola Valdese, che le lastre Poppi, delle Collezioni Genus Bononiae,  presentavano varie problematiche conservative e caratteristiche tipiche del processo e dei supporti utilizzati all’epoca.

Riconoscimento e trabocchetti.

collodio gelatina

Ripresa per trasparenza di due lastre. a sinistra una lastra al collodio a destra una lastra alla gelatina

Per identificare correttamente una lastra al collodio non basta basarsi sulla tonalità, tradizionalmente indicata come “da nocciola a marrone scuro” in quanto potremmo trovarci ad avere a che fare con lastre alla gelatina che hanno subito trattamenti  dopo lo sviluppo  come bagni di rinforzo o verniciatura, la quale con il tempo può essere ingiallita e trarci in inganno.

Vernice di protezione ingiallita stesa su emulsione alla gelatina

Vernice di protezione ingiallita stesa su emulsione alla gelatina

Usiamo un po’ di TATTO, per favore!  (ma attenzione a non tagliarci) Avete messo i guanti IN LATTICE (o in nitrile se siete allergici) vero??

Dovremmo quindi esaminare la lastra nel suo complesso. Iniziamo coll’osservare il supporto, valutando lo spessore del vetro (che in genere è maggiore di quello usato per le lastre alla gelatina), osservandone i bordi  (spesso tagliati a mano i maniera irregolare)  e cercando bolle e imperfezioni, indice di un supporto di natura artigianale. Un altro indizio ( non esclusivo delle lastre al collodio quanto di  supporto in vetro di era pre industriale) è la presenza  di  alterazione del vetro (glass disease) . Si può  manifestare con minuscole goccioline sul lato supporto  in ambiente con alta umidità relativa (weeping),  o con tracce di polvere cristallina (fortemente abrasiva) in ambiente secco. Questa alterazione è irreversibile causata i componenti alcalini di cui il vetro storico abbonda  e dall’esposizione ad alta umidità relativa.

weeping  Alterazione del vetro ambiente umido

weeping Alterazione del vetro ambiente umido

Alterazione del vetro in clima secco

Alterazione del vetro in clima secco

Dopo aver esaminato per bene il supporto aguzzate la VISTA in cerca di altri indizi sul lato emulsione!

Prendete in esame gli angoli e i bordi guardate come è stesa l’emulsione.

Spesso, a causa della manipolazione in fase di preparazione e sviluppo della lastra, uno o più angoli non sono emulsionati. (Se non vedete l’emulsione agli  angoli per via di un provvidenziale ritocco… insospettitevi) .

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Bordi della lastra privi di emulsione  e ritocco  sul cielo

Andate anche in cerca di “linee di demarcazione” come quelle che l’acqua lascia sulla spiaggia (romantico no, il collodio?) prodotte nel nostro caso dallo sviluppo versato sulla lastra e poi fatto  fluttuare per raggiungere tutta l’area del negativo o dallo stesso procedimento manuale al momento della verniciatura .

Profilo di vernice stesa manualmente

Profilo di vernice stesa manualmente

 

 

 

1° Maggio 1857 moriva in povertà Frederick Scott Archer, il Punch scrive..
To the Sons of the Sun.

The inventor of Collodion has died, leaving his invention, unpatented, to enrich thousands, and his family unapportioned, to the battle of life. Now, one expects a photographer to be almost as sensitive as the Collodion to which Mr. Scott Archer helped him. A deposit of silver is wanted (gold will do) and certain faces, now in the dark chamber, will light up wonderfully, with an effect never before equalled by photography. A respectable ancient writes, that the statue of Fortitude was the only one admitted to the Temple of the Sun. Instead whereof, do you, photographers, set up Gratitude in your little glass temples of the sun, and sacrifice, according to your means, in memory of the benefactor who gave you the deity for a household god. Now, answers must not be Negatives

Ai Figli del Sole

“L’inventore del Collodio è morto, lasciando la sua invenzione, priva di brevetto per fare arricchire migliaia di fotografi , e la propria famiglia senza mezzi per affrontare la battaglia della vita. Ci si aspetta che un  fotografo sia sensibile almeno quanto il Collodio che Mr Archer  gli ha donato. Si richiede un deposito in argento (o anche oro)  certe facce ora nelle camere oscure si dovrebbero illuminare meravigliosamente, con un effetto mai raggiunto da un fotografo. Un vecchio saggio scrive che la statua della Forza era la sola ammessa nel Tempio del Sole. Ora fotografi erigete   Gratitudine nei vostri  piccoli Templi di Vetro al Sole e fate un sacrificio, secondo i vostri mezzi, in memoria del benefattore che vi ha donato la possibilità di essere Dei del vostro personale culto. Le risposte non devono essere negative.”