Lastre fotografiche negative o positive su lastra di vetro. Qualche consiglio
Formati di lastre disponibili nel catalogo Petazzi n.° 10 1898
Lastre intatte, senza danni al supporto o all’emulsione
La migliore soluzione per quanto riguarda le buste è costituita dalle buste a quattro falde in carta dotata di certificazione PAT. La superrficie della carta deve essere liscia, lo spessore adeguato (consigliamo grammature dai 90 ai 120 gr/m)
Nella busta a quattro falde sono minimizzati i rischi di abrasione dell’emulsione visto che la busta si apre lasciando libera completamente la lastra e viene richiusa sopra la lastra che rimane ferma, con il lato emulsione a contatto con la parte centrale della busta. Le buste a quattro falde consentono l’iscrizione del numero di negativo, a matita, sul lembo di chiusura che è normalmente più alto per consentire la ricerca della lastra desiderata.
Nel caso il budget non permettesse l’acquisto di buste a quattro falde o fossero già state acquistate buste di diverso tipo bisognerà tenere il lato sensibile dalla parte opposta al lato della busta che presenta l’adesivo per la chiusura. Questo per evitare che la lastra si graffi entrando o uscendo dalla busta ma soprattutto per scongiurare il contatto con l’adesivo con il lato emulsione.
Le lastre fotografiche vanno poi riposte verticalmente, sul lato maggiore, in scatole di adeguato formato.
Se le scatole non sono del tutto piene, dovranno essere inseriti appositi materiali per equilibrare il contenuto della scatola e mantenere le lastre dritte e ferme durante gli spostamenti.
Per lastre di formato maggiore dal 24×30 occorrerà utilizzare, a causa del peso scatole di dimensioni minori.
Consigliamo vivamente di riporre le lastre su scaffalature o armadi metallici ad una altezza minima di 20-25 cm da terra e di evitare, se possibile, ripiani alti più di 2 metri.
Lastre Fotografiche con Danni all’Emulsione
Se la lastra ha parziali sollevamenti dell’emulsione con piccole perdite ai bordi e nessuno sfaldamento maggiore nella parte centrale consigliamo di trattarle come le lastre integre
avendo semplicemente cura di segnalare, sulla busta la presenza del problema.
Lastre con sollevamenti della gelatina più gravi , lacune o corrugamenti dello strato immagine devono essere urgentemente riprodotte, e collocate in orizzontale, possibilmente con un cartoncino a protezione dell’emulsione e contrassegnate come fragilissime, in attesa dell’intervento di una restauratrice 🙂
Lastre fotografiche rotte
Le lastre che presentano angoli mancanti o lacune marginali a nostro parere vanno semplicemente collocate nelle buste a quattro falde evidenziando “lacuna “ o indicando gli angoli rotti sul lembo superiore della busta.
Per le lastre che presentano rotture del supporto consigliamo di isolare i pezzi rotti in modo che sfregando tra loro non apportino graffi e abrasioni alla gelatina . Io consiglio di riporre ogni frammenti in bustine singole, in scatole orizzontali, in attesa di intervento di digitalizzazione e restauro (anche virtuale). Nella sezione presentazioni trovate illustrato il nostro metodo di restauro conservativo delle lastre.
Le lastre incrinate ( il supporto in vetro è rotto ma l’emulsione tiene ancora insieme la lastra)
vanno immediatamente digitalizzate e collocate tra due cartoncini(300-400 gr/m) di supporto supplementare in una busta a quattro falde da conservare orizzontale in una scatola appositamente etichettata come fragile e da movimentare con cautela.
Ambiente conservativo
E’ di fondamentale importanza il controllo della Umidità Relativa. Perfetto sarebbe mantenere i parametri stabili all’interno di un range tra 35 e 45% consentirebbe una lunga conservazione delle vostre lastre fotografiche. Tenete presente che l’alta percentuale di UR non nuoce solo alle emulsioni ma anche al vetro che potrebbe deteriorarsi. Umidità relative maggiori del 45-50% causano danni allo strato d’argento alla gelatina e alle vernici spesso applicate come protettivi o come maschere mentre un microclima molto secco porta a contrarre la gelatina e causare distacchi dell’emulsione
Per essere consapevoli delle condizioni microclimatiche all’interno del locale in cui vengono conservati i materiali fotografici occorre monitorare temperatura e umidità. A tal scopo possono essere utili anche semplici termoigrometri digitali, acquistabili per pochi euro anche presso alcuni discount. Ovviamente sarebbe preferibile un monitoraggio effettuato tramite datalogger che permetterà una più semplice ed affidabile lettura dei dati. In attesa di mettere a punto la sezione” strumenti”, prossimamente sul nostro sito vi consigliamo un semplicissimo ed economico datalogger di temperatura e umidità fornito di software per il trasferimento e l’elaborazione dei dati.(il prezzo è attorno agli 80 euro , un ottimo investimento! ) Cliccando sull’immagine arriverete sul sito della ditta che vende questo strumento!
Per qualsiasi informazione, consiglio potete contattarci , siamo sempre disponibili a condividere le nostre esperienze !