Come forse saprete il comparto del restauro lotta da diversi anni con il problema della qualifica. Già nel 2009 siamo stati chiamati a partecipare ad un bando passando mesi e mesi (e non si scherza) a reperire documentazione e certificazioni vecchie di una quindicina d’anni per documentare al Ministero le nostre attività nel campo del restauro (eseguite in massima parte per il Ministero stesso). Il bando del 2009 prevedeva che si potessero presentare oltre ai titoli di studio certificazioni di lavori eseguiti fino al 2001 . Iniziava così una caccia al tesoro per riuscire ad accumulare, per stare sul sicuro, giornate di lavoro certificate per raggiungere un totale di 8 anni x 365 giorni all’anno. Questo prevedeva, laddove non fossero stati rilasciati i certificati di corretta esecuzione lavoro, la compilazione di schede, produzione di documenti e corsa a rintracciare i funzionari per apporre timbri e firme probatori. Mai tempo fu più perso, infatti nel nuovo bando 2015 tutto è ricominciato daccapo e, dato che la nuova domanda era da compilarsi online (con qualcosa come 6 schermate di form e numerosi file da scansionare e inviare incarico, eventuale autorizzazione certificati buona esecuzione, bolle di ritiro/ consegna) e prevedeva di dichiarare che i lavori erano stati eseguiti su materiali soggetti a tutela abbiamo scelto di lasciare da parte tutti i lavori eseguiti prima del 1999 quando la fotografia viene finalmente annoverata tra i beni culturali riconosciuti. Anche questa tornata di caccia al tesoro è stata avvincente e ci ha tenuti molto impegnati nel tanto tempo libero causato dai sempre più inconsistenti finanziamenti destinati alla manutenzione del patrimonio fotografico. Io in particolare ho sempre lavorato quasi esclusivamente per enti pubblici formalmente molto diligenti e sono stata abbastanza fortunata. Malgrado diverse richieste di certificazione di buon esito non siano mai pervenute ho raccimolato i soliti 8 anni x 365 giorni e inviato la domanda il cui riepilogo a questo punto sono piuttosto fiera di pubblicare, tipo una medaglia al valore, postuma.
