Organizzare Mostre senza Creare Mostri


 

Organizzare Mostre senza Creare Mostri

Qualche indicazione per esporre materiale fotografico senza  averlo poi sulla coscienza!

autore secondario

Autore Secondario Rauschenberg, Robert

Le vicende che negli anni abbiamo seguito sono un chiaro specchio di quanto le Fotografie siano prese “poco sul serio” anche in  contesti che si suppongono sensibili alle tematiche di conservazione dei materiali fotografici. Vogliamo però premettere (a costo di diventare ripetitive) che è fondamentale evitare ai materiali sbalzi di temperatura e umidità relativa nel tragitto che dall’archivio li porta in mostra , durante il montaggio , l’esposizione, il disallestimento e il trasporto nei locali di conservazione. Se controllare la temperatura a volte può essere difficoltoso  l’utilizzo di materiali tecnici come il Pro Sorb aiuterà a mantenere costante la percentuale di umidità relativa.

Il montaggio delle opere in cornice/bacheca  va effettuato dopo aver acclimatato i materiali  componenti del montaggio per almeno una giornata, per evitare spiacevoli fenomeni di condensa.

Se il materiale viaggia incorniciato non dimentichiamo di applicare sui vetri delle cornici il nastro adesivo che eviterà, nel malaugurato caso di rotture che una pioggia di frammenti lesioni le

In genere la prima preoccupazione è

QUALI MATERIALI METTERE IN MOSTRA CON QUANTA LUCE E PER QUANTO TEMPO . Trovate il documento da cui ho tratto (e se ho sbagliato qualcosa nella traduzione vi prego di perdonarmi e di segnalarlo)  qui

Materiali fotografici più delicati e estremamente sensibili alla luce per i quali si deve considerare l’esposizione in casi eccezionali  e limitati  o la realizzazione di fac-simile

  • Autochromes
  • Procedimenti a Colori realizzati con Tecniche Sperimentali
  • Stampe stabilizzate (carte al sale, gelatine stabilizzate)

I materiali molto sensibili alla luce  per i quali si può pensare a un massimo di 3 cicli di 3 mesi di esposizione a 10 ore al giorno (max 50000 lux/h corrispondenti ad es. a  55 lux x 10 h x 3 mesi) ) intervallati tra loro da almeno 3 anni di riposo al buio

  • Cianotipi
  • Van Dykes
  • Stampe al Carbone colorate
  • Processi Fotografici a Colori
  • Diapositive e stampe Pre-1990,
  • Polaroid  e istantanee
  • Stampe alla gomma bicromata colorate
  • Stampe su carta politenata
  • Woodburytypes colorati
  • Stampe con strato barite o legante colorato
  • Oggetti fotografici complessi con colorazioni dei materiali costituenti (album, materiali in astuccio )

 

Materiali moderatamente sensibili alla luce da esporre per un tempo totale  di 100,000 Lux /h ; (es. 55 lux per 6 mesi a 10 ore/dì) per un massimo di 3 cicli con riposo per 2 anni tra i periodi di esposizione.

  • Albumine
  • Aristotipi  ad annerimento diretto
  • Stampe al Platino o Palladio
  • Dye transfers
  • Ciba/Ilfo-chromes
  • Stampe post-1990
  • Stampe su carta salata

Materiali poco sensibili alla luce che possono sopportare una esposizione  fino a 300000 lux/h (es 100 lux per 10 ore al giorno per 10 mesi, intervallati da un anno di riposo al buio tra i cicli di esposizione)

  • Stampe B/N su carta baritata a sviluppo
  • Stampe al Cabone
  • Materiali in astuccio (Dagherrotipi Ambrotipi senza colorazione)
  • Stampe alla gomma bicromata realizzate con pigmenti naturali
  • Stampe fotomeccaniche
  • Woodburytypes

Ovviamente prenderemo in considerazione anche lo stato di conservazione dei supporti ed esporremo soltanto materiale in buono stato conservativo.

CHE TIPO DI LUCI USARE

Sulla scelta delle lampade da utilizzare  per l’esposizione dei materiali fotografici spesso non si riesce ad intervenire, molti Musei e Gallerie stanno lentamente procedendo alla sostituzione delle lampade con le nuove lampade a Led che essendo prive di raggi IR e UV   evitano l’adozione di pellicole filtranti  per la gamma UV  e garantiscono un minore riscaldamento all’interno delle teche e sulle superfici espositive.

Essendo la tecnologia LED in continua evoluzione  nella scelta delle lampade tenete conto delle caratteristiche del prodotto che vi viene proposto. Il Getty  ha pubblicato delle linee guida per la scelta delle lampade. Eccole qui

C’è da dire che le pellicole anti UV sono estremamente efficaci, date una occhiata a questo articolo sulle pellicole da utilizzare nei musei

Per l’esposizione di negativi o diapositive il nostro consiglio è usare pannelli retroilluminati “on demand” per limitare il tempo di esposizione alla luce.

Prima di esporre materiali su supporto trasparente verificatene il tipo di supporto (nitrato, acetato, poliestere) e possibilimente  testate le pellicole in estere di cellulosa con le strisce AD per monitorarne lo stato conservativo. Un ripassino sul supporto acetato? ecco il link che cercate

DOVE

Se esposti in parete di dotare le cornici di  passe partout (ovviamente realizzati con cartoni certificati PAT ) . E’ fondamentale  evitare che la superficie dell’opera sia in diretto contatto con il vetro della cornice.

Durante i trasporti i vetri delle cornici vanno assicurati con nastro adesivo da imballo rinforzato per scongiurare che , in caso di rottura del vetro frammenti liberi vadano a graffiare la superficie dell’opera incorniciata.

Le Teche e le Bacheche, devono essere verniciate preferibilmente  fuoco o con vernici epossidiche con buon anticipo  rispetto al momento dell’allestimento della Mostra.Questo farà in modo che  gli spazi chiusi non si rivelino pericolose camere a gas.

Infine una preghiera: è lecito (a volte necessario)  esporre fac simile al posto degli originali. E’ però anche dovuto indicare che le opere esposte sono copie. A volte qualcuno se lo dimentica …

 

Alfabeto di Bologna

Presentazione “Alfabeto di Bologna”