La PIR (Photograph Information Record) è stata ideata da conservatori e curatori nella speranza che si diffonda preso gli artisti e presso le Istituzioni . Credo che possa essere un valido strumento per accrescere la consapevolezza dell’autore e del gallerista/acquirente/ ente conservatore riguardo alla materialità dell’opera che si va a produrre, proporre, acquisire.
La scheda prevede innanzi tutto di inserire le informazioni per identificare il compilatore della scheda, dopo questi dati si entra nel vivo con una serie di dati riguardanti l’autore e l’opera. Molto utile la presenza di campi relativi alla data dello scatto e della stampa, così come il riferimento ad eventuali edizioni o serie cui l’opera appartiene
Seguono le indicazioni in merito alla proprietà , dell’eventuale storia espositiva e delle pubblicazioni. Eventuali interventi conservativi sono da segnalare ed eventualmente documentare.
Seguono i dati da raccogliere per meglio conoscere la materialità dell’opera e il lavoro del fotografo, questa sezione è cruciale per la fotografia contemporanea. Il mio consiglio agli amici fotografi è di essere più completi possibili nel fornire queste informazioni perchè potrebbero in futuro essere determinanti per la permanenza delle opere fotografiche. Questa fase di compilazione, seppur impegnativa è a mio parere anche un momento in cui l’autore prende consapevolezza del proprio e altrui lavoro e alle varie fasi che portano alla realizzazione dell’ opera fotografica.
Anche le intenzioni nel confronti dell’esposizione dell’opera sono prese in considerazione così come fragilità conosciute e referenze per eventuali interventi di manutenzione
Capisco che il lavoro dell’artista sia fare arte e che sia molto più divertente creare che scribacchiare. Credo anche che quando l’artista cede una propria opera dovrebbe farlo in maniera amorevole e consapevole. E’ un valore aggiunto.